LA STORIA DEGLI ARTICOLI QUATTORDICI (in breve)

Nel 2009 il governo emana una sanatoria per la regolarizzazione delle lavoratrici domestiche ( colf e badanti ). I datori di lavoro possono regolarizzare la situazione lavorativa e contributiva autodenunciando il rapporto di lavoro fino a quel momento sommerso. Ovviamente la sanatoria per quanto riguarda il lavoratore si conclude con il rilascio di un permesso per lavoro subordinato.

Come in tutti i casi di questo tipo , la sanatoria diventa l’occasione per poter poter ottenere un permesso anche per coloro che lavoratori domestici non sono.

C’è solo una piccola clausola che esclude dalla partecipazione alla regolarizzazione il lavoratore che abbia una condanna penale, anche non definitiva, per i reati per i quali e’ previsto l’arresto obbligatorio o facoltativo (artt. 380 e 381 c.p.p.).

Ovviamente ne i datori di lavoro ne i lavoratori, prestano molta attenzione a questa clausola, anche perché è relativa a reati di un certo tipo, e chi non è stato mai arrestato ovviamente partecipa alla regolarizzazione.

Un via libera che rassicurò molti immigrati,  che presentarono la domanda di regolarizzazione pagando, loro o i datori di lavoro, la bellezza di 500 euro a testa.In tutto i soldi incassati dallo Stato grazie alla sanatoria ammontano a 147 milioni di euro. In un mese, dal 1 al 30 settembre del 2009, sono state presentate quasi 300 mila domande (294.742). il manifesto, 09-11-2010

Rispetto alla norma però sorgono diversi dubbi, che il Ministero chiarisce solo in un secondo momento ( Marzo 2010 ), quando ormai tutte le domande sono state presentate.

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La storia di A. e di K. – PARALLELISMI – 2

K. è un giovanissimo ragazzo albanese, è venuto in Italia da solo all’età di 16 anni.

Il motivo non si sa, molto probabilmente la famiglia non era più in grado di mantenerlo e così ha provato a scommettere sul nostro paese.

Arriva anche lui in Brianza, e viene affidato dal Tribunale dei Minori ad una comunità essendo un “minore non accompagnato”.

Il permesso è d’obbligo ed è un permesso per minore età, scadenza ai 18 anni.

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La storia di A. e di K. – PARALLELISMI- 1


A. è un giovanissimo ragazzo Nigeriano.

Arriva dal Delta del Niger , per anni ha vissuto in uno dei territori più instabili dell’Africa occidentale, fino a quando la sua famiglia non ha deciso di spostarsi nell’entroterra del paese africano.

Suo fratello maggiore in Italia è arrivato diverso tempo fa , ha ottenuto un permesso per motivi umanitari dovuto alla provenienza , nascere sul delta implica non pochi problemi per un ragazzo, la zona è da anni teatro di una guerra tra il Movimento di Liberazione e le squadre di difesa delle multinazionali che li estraggono il greggio (Eni compresa).

A. decide di partire, ancora minorenne, per un lungo viaggio che prima di lui hanno compiuto decine di migliaia di persone. Tenterà di raggiungere il fratello via Libia.

Il viaggio fortunatamente va bene, non ci sono imprevisti , la barca regge e arriva a Lampedusa. Leggi il resto dell’articolo

La storia di U.

U. è un cittadino dello Sry-Lanka , un signore gentile amante della buona cucina. E’ venuto in Italia diversi anni fa , a metà degli anni 90 , come tutti alla ricerca di una vita piu’ dignitosa.

U. è uno chef al suo paese e ha la fortuna di poter fare questo lavoro anche in Italia , la patria del buon cibo, che però relega nelle cucine dei ristoranti frotte di bengalesi e cingalesi costretti a lavorare con contratti assurdi e per orari da catena di montaggio.

Il ristorante per il quale lavora è un ristorante chic della provincia di Milano , cucina italiana , preparazione cingalese.

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