LA STORIA DEGLI ARTICOLI QUATTORDICI (in breve)
15 novembre 2011 Lascia un commento
Nel 2009 il governo emana una sanatoria per la regolarizzazione delle lavoratrici domestiche ( colf e badanti ). I datori di lavoro possono regolarizzare la situazione lavorativa e contributiva autodenunciando il rapporto di lavoro fino a quel momento sommerso. Ovviamente la sanatoria per quanto riguarda il lavoratore si conclude con il rilascio di un permesso per lavoro subordinato.
Come in tutti i casi di questo tipo , la sanatoria diventa l’occasione per poter poter ottenere un permesso anche per coloro che lavoratori domestici non sono.
C’è solo una piccola clausola che esclude dalla partecipazione alla regolarizzazione il lavoratore che abbia una condanna penale, anche non definitiva, per i reati per i quali e’ previsto l’arresto obbligatorio o facoltativo (artt. 380 e 381 c.p.p.).
Ovviamente ne i datori di lavoro ne i lavoratori, prestano molta attenzione a questa clausola, anche perché è relativa a reati di un certo tipo, e chi non è stato mai arrestato ovviamente partecipa alla regolarizzazione.
Un via libera che rassicurò molti immigrati, che presentarono la domanda di regolarizzazione pagando, loro o i datori di lavoro, la bellezza di 500 euro a testa.In tutto i soldi incassati dallo Stato grazie alla sanatoria ammontano a 147 milioni di euro. In un mese, dal 1 al 30 settembre del 2009, sono state presentate quasi 300 mila domande (294.742). il manifesto, 09-11-2010